TFR, puoi dirgli addio in queste circostanze. Tutto ciò di cui devi essere al corrente riguardo il trattamento di fine rapporto.
Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) è una prestazione economica che si eroga al lavoratore dipendente, e consiste in una somma elargita come liquidazione, a prescindere dai motivi per cui si interrompe il rapporto lavorativo.
Si può andare in pensione, oppure essere licenziati, o qualunque altra causa. Di solito, si può calcolare il TFR tenendo conto dei compensi percepiti durante gli anni di impiego da un certo titolare, comprese voci retributive fisse e variabili. Per ogni anno in cui si è prestato servizio, si mette da parte una cifra pari, in linea generale, al 6,91%.
Il TFR messo da parte, si rivaluta tutti gli anni, basandosi su un indice che prende in considerazione due fattori. Il primo è l’inflazione, e il secondo, una percentuale di interesse prestabilito. Quando il rapporto lavorativo giunge alla conclusione, il lavoratore dipendente, percepisce l’importo dovuto, su cui è già stata applicata una rivalutazione.
Ci sono, però, delle circostanze in cui il TFR non spetta al lavoratore.
TFR, in queste 5 circostanze non lo si percepisce
Per poter ricevere il TFR, ci sono 5 errori da non commettere. Scopriamo insieme di quali si tratta.
Nello specifico, una prima casistica in cui il TFR non spetta al lavoratore, è quando si danno le dimissioni volontarie, senza giusta causa. Un’altra circostanza, è invece quella del licenziamento per giusta causa. Se il lavoratore viene licenziato per ragioni di una certa gravità, il TFR può essere trattenuto dal titolare, proprio come risarcimento delle violazioni commesse dal dipendente.
Ci sono dei contratti in cui il TFR può avere una gestione differente e sono quegli accordi che prevedono apprendistato o breve durata. E ancora, se un’azienda fallisce, si rischia di non percepire il TFR, anche se, eventualmente, si potrebbe ricorrere a fondi di garanzia creati proprio per tutela i lavoratori, nel caso in cui dovesse verificare un problema del genere.
Il dipendente può decidere di convertire il TFR in forme di previdenza complementari. In questa casistica, non viene percepito, ma va a costituire una rendita complementare, in genere inerente la pensione. Sono dunque questi i casi, in cui non si percepisce la liquidazione in questione, e bisogna esserne consapevoli, per gestire al meglio i suddetti fondi.