Stangata TFR: fortemente ridotto ai separati o divorziati

TFR, ecco che cosa accade in caso di separazione o divorzio. Scopri se ci sono casi in cui può essere pesantemente ridotto.

Come ben sa chi è lavoratore dipendente, al termine del rapporto lavorativo, a prescindere dalle motivazioni che hanno portato all’interruzione dell’impiego, si concede il TFR (Trattamento di Fine Rapporto).

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Stangata TFR: fortemente ridotto ai separati o divorziati-informazionefinanziaria.it

È una liquidazione che serve ad assicurare una prestazione economica ai lavoratori, sia nel caso in cui siano andati in pensione, sia nel caso in cui ci sia stato un licenziamento. Se si lavora nel settore privato, il titolare non ha una scadenza esatta entro cui pagare il TFR, ma di prassi, lo si fa in due mesi, dal momento in cui è terminata la collaborazione.

Per ciò che concerne il lavoro nel settore pubblico, invece, vi sono scadenze ben precise, a partire dal termine del rapporto lavorativo. Di solito, si eroga il TFR in 105 giorni, se il lavoratore muore o è inabile. Oppure, in 12 mesi, se il lavoratore va in pensione, mentre 24 mesi in caso di altre ragioni per la fine del rapporto di lavoro.

In certi contesti è anche possibile chiedere un anticipo del TFR. Ma cosa accade in caso di divorzi o separazioni? Scopriamolo insieme.

TFR, si riduce in caso di divorzio?

In caso di divorzio, può accadere che il coniuge che lo percepisce si veda ridurre la somma, una cui parte spetterebbe all’ex coniuge.

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TFR, si riduce in caso di divorzio? -informazionefinanziaria.it

Poniamo il caso di un uomo che sia andato in pensione il 1° luglio 2023, e che stia pian piano percependo quanto gli spetta per il trattamento di fine rapporto. Se la moglie decide di separarsi dopo che è andato in pensione, le spetterà il suo TFR?

Ebbene, in base a una sentenza della Corte Suprema di Cassazione, l’ex coniuge, può percepire una percentuale sul TFR, solo se l’istanza di divorzio è stata inoltrata prima che il lavoratore sviluppi il diritto al trattamento di fine rapporto.

Questo momento fa capo alla data in cui termina il rapporto lavorativo. Il momento in cui si presenta istanza di separazione, coincide con il giorno in cui si deposita il ricorso in cancelleria. Ergo, il coniuge non otterrà una percentuale del TFR dell’ex se il ricorso è stato depositato in cancelleria dopo la data di cessazione del rapporto lavorativo dell’ex marito/moglie.

Nel caso di cui sopra, se il rapporto lavorativo dell’uomo si è concluso prima che il lavoratore maturasse il diritto al TFR, la moglie non percepirà alcuna parte del suo TFR. Questo, se il ricorso per il divorzio è stato inoltrato dopo il 1° luglio 2023.

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