Debiti col Fisco, che cosa può succedere se non si pagano? C’è una novità che corre in soccorso dei contribuenti
Avere debiti col Fisco può mettere in ansia, e su questo non c’è dubbio. Questo perché, se non si riesce a pagare, si andrà incontro a tutta una serie di conseguenze, anche serie.
In realtà, se vogliamo, le soluzioni per pagare ci sono, ma non tutti, per varie cause, riescono a saldare il dovuto. Le conseguenze, se non si paga, sono sanzioni sugli interessi, fermo amministrativo e infine, pignoramento dei beni del contribuente moroso.
Una situazione per nulla piacevole, e che però, ad oggi, può essere rimessa in sesto pagando le rate. Se si dilazionano i debiti, è possibile bloccare fermo amministrativo e pignoramento, e di conseguenza non vedersi portare via i propri beni.
Tra le novità della riforma fiscale attuata dal governo, c’è anche un altro aspetto su cui stiamo per porre l’attenzione. Scopriamo, in dettaglio, che cosa riguarda.
Debiti col Fisco, cosa cambia con la riforma fiscale
La recente riforma fiscale dell’esecutivo si è mossa anche in materia di imposte non versate al Fisco.
Nello specifico, le nuove sanzioni riducono le multe da versare all’Agenzia delle Entrate, per omessa o infedele dichiarazione dei redditi. La nuova multa, infatti, non sarà più fino al 240% del dovuto, ma sarà abbassata a non oltre il 120%.
Per coloro che non inoltrano la dichiarazione dei redditi, la sanzione sarà del 120%. Per dichiarazione infedele, invece, si va da 90/180% al 70%. Come aveva detto tempo fa il viceministro dell’economia, Leo, «il decreto rappresenta un altro step del percorso normativo intrapreso per rendere il nostro fisco più equo e giusto.Tra i punti più importanti, ci tengo a sottolineare quello relativo alla proporzionalità delle sanzioni, che ci avvicina ai parametri europei.
Ancora una volta agiamo per garantire maggiore certezza del diritto e tutela per i contribuenti. Siamo fiduciosi che queste misure contribuiranno a rafforzare la fiducia dei cittadini nell’amministrazione finanziaria, promuovendo un rapporto più collaborativo tra fisco e contribuenti».
Il governo, quindi, vorrebbe instaurare maggiore rispetto e fiducia tra Fisco e contribuenti. Ciò che al governo starebbe molto a cuore, inoltre, sarebbe il concordato preventivo biennale autonomi, che potrebbe rivoluzionare il lavoro con partita IVA. Vedremo, dunque, in quanti decideranno di aderire a questa iniziativa dell’esecutivo.