Le istituzioni scendono in campo ancora una volta e tendono una mano ai giovani in difficoltà, arriva il Bonus da cinquemila euro.
Lo scorso 13 novembre è stato presentato il nuovo progetto volto a sensibilizzare istituzioni e cittadini su quelle che possono essere le sfide emotive, sociali ed economiche per i più giovani, in particolare quelli che si ritrovano in condizioni difficili. Ed è proprio a loro che le istituzioni hanno deciso di destinare un’assistenza concreta, mettendo a disposizione un sostegno economico sostanzioso.
Insieme al bando è stato presentato anche il comitato scientifico che si occuperà di promuovere ricerche e influenzare le politiche pubbliche sulla questione del welfare, così da garantire diritti e servizi fondamentali per chi riversa in una situazione di disagio.
Verrà stanziato un fondo di 474.449 euro complessivi, a questo potranno attingere soggetti di età non superiore ai ventisei anni, con un importo massimo di cinquemila euro a beneficiario – si tratta di un contributo a fondo perduto riservato a persone fisiche, perciò non un “aiuto di Stato”.
Lo scorso 13 novembre, a Palazzo Lombardia, è nato ufficialmente l’Osservatorio nazionale indipendente sugli orfani speciali, che avrà l’intento di monitorare e sostenere i figli delle vittime di femminicidio, meglio noti come ‘orfani speciali’. Il ruolo di Telefono Donna Italia all’interno del progetto è stato cruciale, la proposta è quella di fornire un sostegno alle famiglie affidatarie, di formare gli operatori dei servizi, definire delle linee guida operative che possano essere replicate e avviare studi sociostatistici sul fenomeno.
L’assessore regionale Elena Lucchini ha commentato così l’iniziativa: “Le garanzie per gli orfani di femminicidio previste dalla legge non devono restare solo sulla carta. Questi piccoli, spesso questi adolescenti, non devono restare invisibili. Lo sforzo deve essere indirizzato a garantire loro le adeguate tutele”.
Parallelamente è stato emesso un bando del valore complessivo di 474.499 euro che permetterà agli orfani di crimini domestici di età non superiore ai 26 anni, residenti in Lombardia e vittime (indirette) di questo reato a partire dall’1° gennaio del 2010 (attestato con sentenza, non per forza definitiva), di ricevere un contributo di cinquemila euro – nei limiti delle risorse assegnate alle relative Agenzie di tutela della Salute (ATS).
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