Presto saranno circa novemila le famiglie italiane, tra quelle che riversano in difficoltà economiche, a poter usufruire del Bonus energia.
Il Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza è sceso in campo per intensificare i controlli e le ispezioni sui fornitori di energia in collaborazione con ARERA, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente. Il motivo? Accertare la corretta distribuzione e assegnazione del Bonus energia elettrica, messo a disposizione dalle istituzioni per aiutare le famiglie che riversano in condizioni di disagio economico ad affrontare l’aumento consistente (e generalizzato) degli importi delle bollette.
Secondo le prime stime dovrebbero essere più o meno novemila i nuclei famigliari a poter usufruire dei benefici derivanti dalla maxi-operazione. Le indiscrezioni parlano di uno sblocco di 1,7 milioni di euro per quanto riguarda i bonus oltre a un fondo di 3,6 milioni di euro complessivi non erogati per via di diversi ritardi. Insomma, non resta altro da fare che attendere per capire se i numeri verranno confermati nelle prossime settimane; più di qualcuno starà già incrociando le dita, nella speranza di rientrare tra i destinatari.
Bonus energia elettrica, novemila famiglie in più riceveranno il contributo: il motivo
Grazie ai controlli che l’ARERA (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) sta portando avanti insieme al Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza, il Bonus energia elettrica raggiungerà una platea (ulteriore) di novemila famiglie. Questo viene erogato in maniera automatica a chiunque presenti all’INPS la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), con il successivo calcolo dell’Indicatore di Situazione Economica Equivalente, meglio noto come ISEE.
In questo modo si ottiene lo sconto sulle bollette per una finestra temporale limitata e ben definita di dodici mesi, con l’utente che non dovrà inoltrare alcuna richiesta visto che l’assegnazione sarà effettuata in seguito alle verifiche su reddito e composizione del nucleo famigliare. L’operazione di cui stiamo parlando ha riguardato soprattutto i fornitori di energia, piuttosto che gli utilizzatori, visto che sono loro a dover rendicontare regolarmente la distribuzione degli incentivi.
Pare infatti che alcuni di questi in passato abbiano causato il blocco di una parte dei fondi, interrompendone di fatto il flusso di attribuzione. In totale si parla di una cifra che supera i cinque milioni di euro da sfruttare per mezzo di sostanziose decurtazioni.